Il Matrimonio nella Tradizione Hellenica

 

Il Matrimonio nella Tradizione Hellenica

Il matrimonio ha tre fasi:
-cerimonie pre-matrimoniali, proaulia
-giorno delle nozze, gamos
-cerimonie post-matrimoniali, epaulia
In tutto, la durata canonica è di tre giorni.


Precedente alle nozze, c'è il fidanzamento, engye: si tratta di una cerimonia abbastanza informale in cui il custode legale della fanciulla (il kyrios) e lo sposo (o il suo custode legale) si accordano sulla futura unione. La parola engye rimanda a qualcosa 'posto in mano'; in Menandro ne abbiamo un buon esempio:
Pateco: ti do questa fanciulla così che possa portare figli nel mondo all'interno del legame delle nozze.
Polemone: la accetto.
Pateco: accetto di provvedere ad una dote di tre talenti per lei.
Polemone: accetto anche questo- con piacere.
Oppure "ti offro la fanciulla in sposa perchè possa darti figli legittimi".
A volte questa scena è rappresentata anche sui vasi detti loutrophoroi (di cui parleremo a breve): di solito si vede un uomo con la barba da adulto dare la mano destra ad un giovane; spesso una ghirlanda è sospesa fra loro, segno che probabilmente uno scambio augurale di corone ha luogo. Questa cerimonia può aver luogo in qualsiasi momento, non necessariamente a distanza ravvicinata dalle nozze vere e proprie; spesso può essere decisa quando i futuri sposi sono molto giovani, dalle rispettive famiglie. Quello che in apparenza può sembrare un costume che va contro la 'libera scelta' della donna di scegliersi l'uomo che preferisce e viceversa, è in realtà un potente baluardo contro la degenerazione dei costumi, i matrimoni per lucro o altri bassi motivi, e contro la mescolanza fra nature superiori ed inferiori. La Tradizione infatti consiglia sempre: "contrai matrimonio solo con i tuoi pari".
La donna che si dà a qualcuno senza l'autorizzazione del suo kyrios non è niente più che una concubina ed i suoi figli non saranno mai considerati legittimi nè continuatori del genos; se una donna non ha nessuno che si prenda cura di lei, allora è dovere dell'arconte proteggerla e darle una vita adeguata ad una donna rispettabile, anche scegliendo eventualmente un nuovo kyrios per lei. Anche la questione della dote può essere fraintesa, soprattutto tenendo a mente la distorsione che il concetto ha subito sotto le influenze asuriche. In realtà la dote è l'ultimo dono del kyrios alla fanciulla ed è di proprietà della donna: nel caso qualcosa dovesse accadere allo sposo, la donna avrà comunque suoi mezzi per vivere degnamente. Di solito la dote si compone di proprietà terriere e beni materiali (denaro, schiavi etc.). Vi è una legge specifica per la quale, se il padre muore prima delle nozze delle figlie, i fratelli devono provvedere alla dote di ogni sorella. Se una fanciulla nasce in una famiglia priva di risorse o lontani parenti più prosperi o lo Stato stesso si prende cura della necessità della dote: anche questo fa comprendere quanto la donna sia rispettata e protetta, non certo 'usata' o maltrattata. Platone specifica anche che la dote non deve essere eccessiva per non porre insolenza nel cuore della donna e per non rendere servile l'uomo che dovesse unirsi ad una fanciulla facoltosa.

Il primo giorno ha nome 'proaulia'. In preparazione a questo giorno, la fanciulla trascorre i giorni finali della sua fanciullezza con la madre e le altre parenti della famiglia, le amiche e le sue ancelle, che insieme a lei prepareranno tutto il necessario per il matrimonio. Euripide nell'Ifigenia in Aulis, rende molto bene l'atmosfera di questo giorno: "Vieni ora, in vista di queste cose prepara il cesto, inghirlanda il tuo capo, e tu re Menelao, prepara il canto di Hymeneus! Lascia che i flauti suonino nelle tende e che vi sia il suono di piedi danzanti! Questo giorno è benedetto per la fanciulla!"
Nel giorno delle proaulia, la sposa deve compiere diversi sacrifici preliminari detti 'proteleia'; questi proteleia sono rivolti in particolare ad Artemis, ed includono le ciocche di capelli, i giochi e le bambole dell'infanzia ed anche gli abiti. Ad ogni modo in questo giorno sacrifici ad Artemis, Aphrodite, Hera, Athena, agli Dei locali ed ancestrali della famiglia hanno luogo (celebrati sia dal padre della sposa, sia dalla futura sposa stessa).I proteleia sono anche connessi con il sacrificio animale (quasi certamente un agnello), quasi in sostituzione della vita della fanciulla: questa metafora appare di frequente nei tragediografi. Un altro rito molto importante è la dedica della 'zone', la cintura di fanciulla, ad Artemis per avere il permesso della Dea di lasciare quella sfera per entrare nella successiva, da parthenos a nymphe.Pare abbastanza certo che la futura sposa, la notte prima delle nozze, dormisse con un 'pais amphitales',un bambino con entrambi i genitori in vita- ciò per assicurare la fertilità della sposa stessa.

Il primo atto del giorno delle nozze è il bagno rituale della donna (forse anche dell'uomo, ma ha sicuramente meno importanza). Ad Athene, l'acqua veniva presa alla fonte Kallirhoe, in altri luoghi presso le sorgenti; il vaso impiegato è appunto il loutrophoros. Questo è un vaso molto particolare che viene usato solo per propositi rituali, e solo per le nozze o le cerimonie funebri (indica le tombe delle vergini, e questi vasi raffigurano solo scene di nozze o scene di cordoglio). Se una donna moriva vergine, questo bagno rituale l'avrebbe avuto prima della sepoltura, come sposa di Hades.
Dopo viene la decorazione della fanciulla: questa scena è presente in moltissimi vasi, in cui appare subito la bellezza, la raffinatezza dei gioielli e degli abiti, e pone grande enfasi su questa fase, come molto importante, soprattutto ad Athene. " Tutti gli ornamenti nuziali sono stati portati per la fanciulla; ella ha una collana di diverse pietre preziose e un abito completamente di porpora; su abiti ordinari solo i bordi erano tali, ed in questo abito invece erano d'oro". La corona della sposa può essere o d'oro, oppure di fiori come i papaveri o il timo oppure di mirto. Il velo, importantissimo nel rituale, è di color zafferano; anche la 'zone' di cui abbiamo parlato prima è un elemento molto importante. Come nell'abito della sposa prevalgono il rosso e lo zafferano, in quello dello sposo il bianco; entrambi poi indossano corone di mirto sacro ad Aphrodite.

L'inizio della cerimonia è uno splendido banchetto offerto dal padre della sposa, sia nella sua casa sia in un santuario- entrambe le opzioni sono possibili anche se la prima è la più comune. Il ' pais amphitales' partecipa al banchetto incoronato di ghiande e rametti quercia, cantando "Ho sfuggito il peggio, ho trovato il meglio": è suo compito anche offrire il pane agli invitati. Tutti questi dettagli ricordano Demeter e il passaggio alla vita civilizzata, nonchè l'originaria istituzione del matrimonio.

Dopo il banchetto, viene la famosa processione nuziale: al tramonto, la madre conduce la fanciulla dallo sposo che la attende sul carro. Gli invitati cantano gli inni di buon augurio per la coppia, la madre segue la figlia con le fiaccole per proteggerla durante questo rito di transizione. Fanno parte della processione l'amphithales; il proegetes, ossia la guida della processione; i paides propempontes, i giovani fanciulli; il paroxos o paranumphos, l'amico dello sposo; e la numpheutria insieme alle amiche della sposa. Le donne portano canestri e vasi, contenenti mele cotogne (la sposa deve infatti mangiare una mela in tale occasione), rose, violette e frutti. Tutti i fiori sono gettati agli sposi, ma le due caratteristiche principali sono le fiaccole e i canti- per allontanare l'evil-eye. La sposa spesso reca con sé un setaccio o un vaso per cuocere i cibi, segno dei doni che porterà al nuovo oikos.
Quando la coppia infine raggiunge la casa dello sposo, il peana viene cantato da tutti i presenti, per marcare la buona riuscita della transizione: è un canto di vittoria, così come la processione è simile ad un rito in onore dell'Eroe. Lo sposo solleva la donna dal carro e sua madre accoglie la sposa sollevando le fiaccole e dandole il benvenuto nel nuovo oikos. La sposa viene ricevuta ed accolta con una serie di cerimonie, le più importanti sono: il mangiare la mela cotogna (o un frutto maturo) ed il bruciare l'asse del carro- questo significa che non c'è possibilità di ritorno per la donna, ancora una volta il simbolismo funebre e quello matrimoniale si incontrano. Dopo ciò la donna viene condotta da Hestia, ossia viene introdotta nel nuovo focolare domestico. In un vaso del V secolo è raffigurata questa scena: lo sposo stringe la donna alla vita mentre i due si osservano; due donne levano le fiaccole, sono le rispettive madri, mentre l'altare al centro della scena è il nuovo focolare cui la sposa viene consegnata. Ai due sposi, di fronte a Hestia, vengono donati i katachysmata, oggetti simboleggianti prosperità e fertilità: datteri, monete, frutta secca, fichi e noci.
A questo punto della celebrazione, le porte della camera nuziale si aprono per i due sposi: è l' anakalypterion, il sollevamento del velo. Zeus stabilì questo rito come compimento delle nozze, ed ogni sposo, sotto la protezione di Aphrodite e di Peitho, compie lo stesso rituale. Gli amici e le compagne, coloro che sono vicini agli sposi trascorrono la notte in una pannychis, una cerimonia notturna in cui viene sempre intonato il canto 'epithalamium'; le fanciulle bussano alle porte per spaventare gli spiriti indesiderati e la stessa funzione, insieme alla propiziazione della fertilità e dell'amore coniugale, hanno i canti 'osceni', le bevute etc - in un clima molto simile alle liminari Anthesterie.

Il giorno successivo è quello delle epaulia, ed è decisamente il più 'allegro' dei tre, in cui cibi, vino e danze hanno un ruolo predominante. Gli sposi ricevono molti doni in questo giorno; in particolare la sposa riceve da suo padre molti doni relativi alla bellezza femminile, come profumi speciali, gioielli etc. In un vaso, una donna riccamente abbigliata suona la cetra con le amiche, una donna dietro di lei regge un loutrophoros, mentre tutte le altre figure le portano cofanetti e vari doni. Un dono molto particolare è dato dalla sposa al marito, ossia la chlanis, un mantello leggero ma prezioso nel materiale: la donna stessa avvolge lo sposo in questo mantello, come dono a colui che l'ha iniziata alla vita matrimoniale- lo sposo non è solo il suo nuovo kyrios, è anche il suo mistagogo e maestro.
C'è un altro banchetto nel giorno delle epaulia, e si tiene nella casa del padre dello sposo. "Deve essere osservato da quanti più uomini possibile" ed è riservato esclusivamente a loro, mentre è la sposa a doverlo preparare- un segno chiaro del suo nuovo status e della sua nuova posizione, ossia colei che assicurerà la prosperità della casa e della famiglia.
L'ultimo rito del matrimonio deve essere compiuto dalla sposa in solitudine: si tratta della dedica del loutrophoros ad una Ninfa. Ad Atene, sulle pendici sud dell'Acropoli vi è un santuario dedicato a Nymphe dove sono stati appunto rinvenuti moltissimi frammenti di questi vasi; allo stesso modo, un po' in tutta l'Ellade, nelle grotte dedicate alle Ninfe sono stati ritrovati grandi quantitativi di simili frammenti.