Solstizio d'estate

 

Appunti devozionali per il Solstizio estivo
[dall'alba fino a mezzogiorno, il momento appropriato e se possibile in riva al Mare]

1. Purificazioni dei celebranti (un uomo e una donna), mani, volto e piedi – a piedi scalzi, nel mare direttamente, se c'è la possibilità immergendovisi e aspergendosi con l'acqua di mare(il celebrante purifica se stesso, gli altri fanno lo stesso, e poi seguono le aspersioni con acqua di mare); altrimenti si prepari prima l'acqua delle purificazioni – si proceda prima alla purificazione dei celebranti in ogni caso [si ricorda che la purificazione mentale e del 'corpo luminoso' deve venire sempre prima di quella del corpo fisico: pensieri puri, allontanamento di tutti i pensieri di cattivo auspicio e delle preoccupazioni materiali, meditazione sugli Inni che si andranno poi a recitare; si consiglia di digiunare almeno alcune ore prima del Rituale, proprio per favorire un 'alleggerimento' del corpo; i capelli devono essere legati con lana bianca; si indossino abiti bianchi o comunque colori molto chiari; non si indossino gioielli a meno che non siano simboli sacri oppure oggetti dal valore religioso o apotropaico – ad esempio, il corallo rosso purifica e protegge, anche l'ambra e l'oro]

“Xερνίπτομαι! Che io sia purificato!”; rivolto invece all'altra persona “Xερνίπτου! Sii purificato!” e aspersioni con il ramo d'alloro – sempre da compiere rivolti verso est;

- Se non ci si trova al mare: preparare l'acqua delle purificazioni nell'apposito bacino (acqua di fonte o di mare attinta in precedenza + sale, orzo, alloro; quindi procedere alla purificazione personale – questo bacino deve essere preparato anche se ci si trova al mare: prima ci si purifica e poi si prepara quest'acqua;


canto e/o recitazione del Peana:

ΦΟΊΒΕ ΘΕΈ, ΆΝΑΞ ΠΥΡΦΌΡΕ
ΤΡΙΠΟΔΗΛΆΛΕ ΞΑΝΘΈ ΤΟΞΕΥΤΆ
ΆΠΟΛΛΩΝ ΘΕΈ, ΜΆΝΤΗ ΔΑΦΝΗΦΌΡΕ
ΔΑΊΜΩΝ ΚΑΘΆΡΣΙΕ ΚΑΙ ΑΎΞΗΤΑ
ΕΣΈΝΑ ΚΆΛΟΥΜΕ ΕΣΈΝΑ ΥΜΝΟΎΜΕ
ΠΎΘΙΕ ΛΑΤΏΕ ΠΑΊΑΝ ΚΟΣΜΗΤΆ

[Si suggerisce anche la recitazione dell'Inno Orfico a Hekate, anche percuotendo oggetti di bronzo, il cui suono allontana i kakodaimones e altre presenze negative]

indossare le corone (di alloro, o di ulivo, intrecciate con lana bianca).

2. Delimitare l'area in cui si pregherà e si faranno le offerte. Dunque, delimitazione: delimitare in senso orario l'area del rituale (forma circolare, perché è la forma più perfetta ed inoltre imita la potenza intellettiva del Sole e del movimento delle Stelle e del Cosmo stesso – proprio per questo, si continuino a cantare Inni durante questo movimento circolare, imitando così le Potenze Astrali), con sale ed orzo pronunciando, ad ogni ritorno al punto di partenza, la formula “Εκάς, Εκάς, εστέ βέβηλοι! stiano lontani tutti i profani/impuri/non devoti”, aspergendo anche l'area e la trapeza e/o altare con l'acqua delle purificazioni, e solo alla fine dire Χερνίπτεσθε, “voi siate purificati” in relazione a tutta l'area.
Se possibile, soprattutto in luogo esterno, meglio anche posizionare la corda di lana rossa (da fare subito dopo la delimitazione con sale e orzo, e subito prima del Χερνίπτεσθε finale)- azione non strettamente necessaria se ci si trova già in un luogo sacro o se si offre un sacrificio alla trapeza; necessaria in un luogo completamente 'profano' e quando si fonda un altare.

[Nota: Durante la deambulazione sarebbe meglio continuare il canto del Peana, ma si può anche recitare la formula in forma di 'cantilena'. Recitandola solo ai ritorni al punto di partenza, sarebbe meglio perché si avrebbero 3 recitazioni della formula e 3 canti del Peana, assai simbolico!]


3. Preparazione della trapeza o dell'altare (l'altare può anche essere 'provvisorio': si prendano pietre depositate in precedenza nell'area purificata e si proceda all'erezione dell'altare – alla fine, vi si versi l'olio e la farina tutto attorno, sempre in senso orario, per consacrarlo con la semplice espressione “τοῖς θεοῖς ἐπιφημίζω”, 'dedico agli Dei'): posizionarvi il Fuoco, le immagini degli Dei, gli strumenti rituali (Fuoco ed Immagini devono sempre trovarsi più in alto rispetto a qualsiasi altra cosa). Posizionare la trapeza o l'altare sempre in direzione est (ossia, voi, quando siete di fronte alla trapeza, dovete guardare verso est), in modo che sia possibile farvi un giro attorno (per il 'girare attorno', sempre o 1 giro oppure 3, mai 2 o 4). A questo punto si prepara la trapeza: si mettono 'in primo piano' le immagini delle divinità venerate nell'occasione specifica (sempre a livello più alto rispetto alla trapeza e alle offerte) e la Fiamma, davanti alle immagini sull'altare. Si stende un telo bianco sulla trapeza (non necessario in caso dell'altare) e vi si dispongono le offerte (incensi, pane e focacce) – adornare la trapeza e gli strumenti rituali (nastri di seta possibilmente, o di lino, sempre colori chiari e di buon auspicio: giallo zafferano, bianco, rosso, etc.) A questo punto, si deve fare il giro in senso orario intorno all' altare e/o trapeza (la donna deve portare il cesto principale delle offerte – quello con l'orzo e il sale – e l'uomo l'acqua delle purificazioni)

[Note:
- E' possibile preparare sia la Trapeza che l'Altare. In questo caso l'altare sarebbe posto di fronte alla trapeza. Ovviamente la deambulazione viene compiuta attorno ad entrambi allo stesso momento, con un cerchio che include entrambi, mentre la consacrazione con la farina e l'olio riguarda solo l'altare. Il Fuoco va posto sull'Altare, le immagini degli Dei se non è possibile metterle sull'Altare, andranno sulla Trapeza.

- E' possibile allestire solo l'Altare. Quindi senza la Trapeza le offerte varie le posizioniamo o sull'Altare (se possibile) o a terra, proprio di fronte all'Altare, possibilmente avendo cura di disporre il telo bianco della Trapeza davanti ad esso, in modo che non tocchino direttamente la terra. Il Fuoco e le immagini degli Dei vanno comunque posti sull'Altare. Se le offerte sono disposte a terra: si passi il Fuoco sopra di esse in senso orario per 3 volte, in modo che siano come "incluse" nello spazio dell'Altare.

- E' possibile allestire anche solo la Trapeza. In questo caso come detto, Fuoco ed Immagini dovranno trovarsi più in alto delle offerte. Si liberebbe a terra, davanti la Trapeza. 

- Le Immagini sono 'facoltative' in questi casi: conta che comunque avrete il Sole visibile proprio di fronte, migliore Immagine di questo non esiste! E' consigliabile quindi dare la priorità ad allestire l'Altare nel modo indicato, avendo cura solamente del fatto che il Fuoco sia più in alto rispetto a tutto il resto.]

4. Prendere le offerte (anfora con acqua e miele, cesto delle offerte, cesto dell'orzo, vaso del sale) e il vaso delle purificazioni, e fare uno o tre giri in senso orario attorno all'altare cantando nuovamente il Peana.

(Φοίβε Θεέ, άναξ πυρφόρε
τριποδηλάλε ξανθέ τοξευτά
Άπολλων Θεέ, μάντη δαφνηφόρε
Δαίμον καθάρσιε και αύξητα
Εσένα κάλουμε Εσένα υμνούμε
Πύθιε Λατώε Παίαν κοσμηιτά)

5. Disporre il cesto delle offerte al centro della trapeza, davanti al Fuoco (una candela bianca per le Potenze Solari, in mancanza della lampada ad olio con il Fuoco portato da casa). Chi conduce il rituale si pone quindi davanti alla trapeza assieme a chi partecipa, sempre rivolti ad est.

6. Saluto agli Dei (proskynesis - “salutare con un bacio”; entrambe le braccia sollevate verso il Cielo; nel caso degli Dei Celesti, anche solo il braccio destro) - “Εὐφημεῖτε εὐφημεῖτε- state in silenzio e pronunciate solo parole di buon auspicio”

7. Purificazione dei partecipanti (se si è solo in due, ovviamente questa parte si salta):
Il celebrante fa disporre i partecipanti attorno alla trapeza, senza farli entrare ancora nell'area delimitata purificata. Dopo che saranno disposti in semicerchio e rivolti ad Est, l'officiante passerà in senso orario con il vaso delle purificazioni, purificando i partecipanti. I partecipanti si lavano mani e viso con l'acqua dal vaso e poi vengono aspersi con il ramoscello d'ulivo dall'officiante che dice: Xερνίπτου!
Dopo esser stati purificati, anche gli altri partecipanti accedono all'area sacra (uno alla volta, in modo graduale, non appena vengono purificati), facendo attenzione ad entrare col piede destro.

8. Purificazione delle offerte: aspergono le offerte con l'acqua e depongono all'esterno il vaso delle purificazioni, entrambi gli officianti gettano manciate di orzo sulla trapeza, le offerte, l'altare e sul circolo dell'area consacrata, sempre in senso orario.


9. “Τίς τῇδε- chi è presente?” - “πολλοὶ κἀγαθοί- molte e buone persone”

10. Qui, se volete, potete procedere con l'accensione del Fuoco in cui versare le libagioni- da accendere usando la fiamma che si trova già sulla trapeza o sull'Altare.
Come detto in precedenza, in caso di difficoltà nell'accendere un grande Fuoco per le libagioni  si liberà sull'Altare(o presso l'Altare) o a Terra.
Colmare completamente la phiale, salutare ritualmente e dire “ὦ θεοὶ καὶ θεαί, καὶ ἑστία πατρῴα, καὶ Εφέστιοι θεοί, καὶ δαίμονες οἱ κατέχοντες τοῦτον τὸν τόπον, χαίρετε!” (e quindi, i partecipanti: “χαίρετε!”)

11. Versare la libagione con la destra, pregare: “libando preghiamo che gli Dei allontanino i mali e concedano beni e buona fortuna”, oppure “non preghiamo per ciò che noi vogliamo, ma per ciò che gli Dei vogliono” - si suggerisce anche la recitazione dell' Inno Orfico di apertura, quello dedicato a tutti gli Dei, oppure l'Inno di Proclo a tutti gli Dei

γένοιτo – alla fine di ogni Inno e Saluto agli Dei

12. Accensione del Fuoco (o, più semplicemente, dei carboncini per bruciare l'incenso)

13. saluto rituale ad Hestia, accensione dell'incenso al cedro, e recitazione dell' Inno Orfico ad Hestia (84) γένοιτo

14. saluto rituale ad Apollo ed Helios; recitazione dell'Inno Orfico ad Apollo (34 – polvere d'incenso); recitazione dell'Inno di Proclo ad Helios (libagione di acqua e miele; anche solo di miele – sempre completa)

γένοιτo (tre volte, per i tre aspetti sacri del Sole)

15. Inno a Hestia: si conclude naturalmente con Hestia: saluto alla divinità, si recita nuovamente l'Inno a Hestia offrendole altro incenso.

16. Concludere con il saluto iniziale a tutti gli esseri divini (volendo dopo il saluto, si può nuovamente recitare l'Inno a tutti gli Dei -cosa molto consigliata in quest'occasione), e una libagione completa conclusiva - o pregando con la preghiera generale sopra menzionata, oppure, di nuovo, con l'Inno a tutti gli Dei che apre la raccolta Orfica – γένοιτo.



Lasciare le primizie sull'altare o comunque nel luogo dove si è svolta la cerimonia, e consumare il resto delle offerte (pani e focacce) in un lieto banchetto fra i partecipanti, rimanendo all'interno dell'area consacrata (in tal modo, si tratta di un banchetto sacro, perciò si devono continuare ad evitare parole di cattivo auspicio e pensieri 'umani') e continuando a meditare sulla divinità cui è stato dedicato il Rito. Infine, uscire dall'area consacrata senza mai voltare le spalle all'altare o trapeza, con un ultimo saluto rituale, di congedo, alle divinità invocate.


᾿Εστίας (ϑυµίαµα αρώµατα.)
᾿Εστία εὐδυνάτοιο Κρόνου ϑύγατερ βασίλεια,
ἣ µέσον οἶκον ἔχεις πυρὸς ἀενάοιο, µεγίστου,
τούσδε σὺ ἐν τελεταῖς ὁσίους µύστας ἀναδείξαις,
ϑεῖσ’ αἰειθαλέας, πολυόλβους, εὔφρονας, ἁγνούς :
οἶκε ϑεῶν µακάρων, ϑνητῶν στήριγµα κραταιόν,
ἀιδίη, πολύµορφε, ποθεινοτάτη, χλοόµορφε :
µειδιόωσα, µάκαιρα, τάδ’ ἱερὰ δέξο προθύµως,
ὄλβον ἐπιπνείουσα καὶ ἠπιόχειρον ὑγείαν.

84- profumo di Estia (aromi)
Estia regina, figlia di Crono potente,
che hai la casa in mezzo al fuoco perenne, grandissimo,
consacra tu questi santi iniziati nei riti,
rendendoli sempre fiorenti, molto felici, sereni, puri;
dimora degli dei beati, forte sostegno dei mortali,
eterna, multiforme, desideratissima, simile all'erba;
sorridente, beata, accogli benevolmente queste offerte,
spirando prosperità e Salute dalla mano carezzevole.

ΥΜΝΟΣ ΚΟΙΝΟΣ ΕΙΣ ΘΕΟΥΣ
Κλῦτε, Θεοί, σοφίης ἱερῆς οἴηκας ἔχοντες,
οἳ ψυχὰς μερόπων ἀναγώγιον ἁψάμενοι πῦρ
ἕλκετ' ἐς ἀθανάτους, σκότιον κευθμῶνα λιπούσας
ὕμνων ἀρρήτοισι καθηραμένας τελετῇσι.
Κλῦτε, σαωτῆρες μεγάλοι, ζαθέων δ' ἀπὸ βίβλων
νεύσατ' ἐμοὶ φάος ἁγνὸν ἀποσκεδάσαντες ὁμίχλην,
ὄφρα κεν εὖ γνοίην θεὸν ἄμβροτον ἠδὲ καὶ ἄνδρα;
μηδέ με ληθαίοις ὑπὸ χεύμασιν οὐλοὰ ῥέζων
δαίμων αἰὲν ἔχοι μακάρων ἀπάνευθεν ἐόντα,
μὴ κρυερῆς γενέθλης ἐνὶ κύμασι πεπτωκυῖαν
ψυχὴν οὐκ ἐθέλουσαν ἐμὴν ἐπὶ δηρὸν ἀλᾶσθαι
Ποινή τις κρυόεσσα βίου δεσμοῖσι πεδήσῃ.
Ἀλλά, Θεοί σοφίης ἐριλαμπέος ἡγεμονῆες,
κέκλυτ', ἐπειγομένῳ δὲ πρὸς ὑψιφόρητον ἀταρπὸν
ὄργια καὶ τελετὰς ἱερῶν ἀναφαίνετε μύθων.

INNO A TUTTI GLI DEI
“Ascoltate o Dei, che reggete il timone della sacra sapienza,
che, avendo acceso un fuoco che conduce in alto,
attirate verso gli Immortali le anime dei mortali,
che lasciano indietro l'oscuro abisso,
purificate dalle segrete iniziazioni degli inni.
Ascoltate o grandi salvatori, e da libri assolutamente divini
garantitemi la sacra luce, disperdendo la nebbia,
così che io ben riconosca un Dio immortale rispetto ad un uomo mortale;
che un daimon, compiendo cose crudeli, non possa per sempre tenermi sommerso nelle correnti della dimenticanza,
mentre sono così lontano dai beati,
che una fredda Punizione non possa legare la mia anima con le catene della vita,
poiché, caduta nelle onde del gelido divenire, non desidera errare troppo a lungo.
Ma, o Dei, guide verso la sapienza che risplende vividamente,
ascoltate, e rivelatemi, mentre mi affretto verso il cammino che guida in alto,
i riti segreti e le iniziazioni delle sacre parole.”


ΕΙΣ ΗΛΙΟΝ
Κλῦθι, πυρὸς νοεροῦ βασιλεῦ, χρυσήνιε Τιτάν,
κλῦθι, φάους ταμία, ζωαρκέος, ὦ ἄνα, πηγῆς
αὐτὸς ἔχων κληῖδα καὶ ὑλαίοις ἐνὶ κόσμοις
ὑψόθεν ἁρμονίης ῥύμα πλούσιον ἐξοχετεύων
Κέκλυθι: μεσσατίην γὰρ ἐὼν ὑπὲρ αἰθέρος ἕδρην
καὶ κόσμου κραδιαῖον ἔχων ἐριφεγγέα κύκλον
πάντα τεῆς ἔπλησας ἐγερσινόοιο προνοίης.
Ζωσάμενοι δὲ πλάνητες ἀειθαλέας σέο πυρσοὺς
αἰὲν ὑπ' ἀλλήκτοισι καὶ ἀκαμάτοισι χορείαις
ζῳογόνους πέμπουσιν ἐπιχθονίοις ῥαθάμιγγας.
Πᾶσα δ' ὑφ' ὑμετέρῃσι παλιννόστοισι διφρείαις
Ὡράων κατὰ θεσμὸν ἀνεβλάστησε γενέθλη
Στοιχείων δ' ὀρυμαγδὸς ἐπ' ἀλλήλοισιν ἰόντων
παύσατο σεῖο φανέντος ἀπ' ἀρρήτου γενετῆρος.
Σοὶ δ'ὑπὸ Μοιράων χορὸς εἴκαθεν ἀστυφέλικτος:
ἂψ δὲ μεταστρωφῶσιν ἀναγκαίης λἰνον αἴσης,
εὖτε θέλεις: περὶ γὰρ κρατέεις, περὶ δ' ἶφι ἀνάσσεις.
Σειρῆς δ' ὑμετέρης βασιλεὺς θεοπειθέος οἴμης
ἐξέθορεν Φοῖβος: κιθάρῃ δ' ὑπὸ θέσκελα μέλπων
εὐνάζει μέγα κῦμα βαρυφλοίσβοιο γενέθλης.
Σῆς δ' ἀπὸ μειλιχόδωρος ἀλεξικάκου θιασείης
Παιήων βλάστησεν, ἑὴν δ' ἐπέτασσεν ὑγείην,
πλήσας ἁρμονίης παναπήμονος εὐρέα κόσμον
Σὲ κλυτὸν ὑμνείουσι Διωνύσοιο τοκῆα:
ὕλης δ' αὖ νεάτοις ἐνὶ βένθεσιν εὔιον Ἄττην,
ἄλλοι δ' ἁβρὸν Ἄδωνιν ἐπευφήμησαν ἀοιδαῖς.
Δειμαίνουσι δὲ σεῖο θοῆς μάστιγος ἀπειλὴν
δαίμονες ἀνθρώπων δηλήμονες, ἀγριόθυμοι,
ψυχαῖς ἡμετέραις δυεραῖς κακὰ πορσύνοντες,
ὄφρ' αἰεὶ κατὰ λαῖτμα βαρυσμαράγου βιότοιο
σώματος ὀτλεύωσιν ὑπὸ ζυγόδεσμα πεσοῦσαι,
ὑψιτενοῦς δὲ λάθοιντο πατρὸς πολυφεγγέος αὐλῆς.
Ἀλλά, Θεῶν ἄριστε, πυριστεφές, ὄλβιε δαῖμον,
εἰκὼν παγγενέταο Θεοῦ, ψυχῶν ἀναγωγεῦ,
κέκλυθι καὶ με κάθηρον ἁμαρτάδος αἰὲν ἁπάσης:
δέχνυσο δ' ἱκεσίην πολυδάκρυον, ἐκ δέ με λυγρῶν
ῥύεο κηλίδων, Ποινῶν δ' ἀπάνευθε φυλἀσσοις
πρηΰνων θοὸν ὄμμα Δίκης, ἣ πάντα δέδορκεν.
Αἰεὶ δ' ὑμετέραισιν ἀλεξικάκοισιν ἀρωγαῖς
ψυχῇ μὲν φάος ἁγνὸν ἐμῇ πολύολβον ὀπάζοις
ἀχλὺν ἀποσκεδάσας ὀλεσίμβροτον, ἰολόχευτον,
σώματι δ' ἀρτεμίην τε καὶ ἀγλαόδωρον ὑγείην,
εὐκλείης τ' ἐπίβησον ἐμέ, προγόνων τ' ἐνὶ θεσμοῖς
Μουσάων ἐρασιπλοκάμων δώροισι μελοίμην.
Ὄλβον δ' ἀστυφέλικτον ἀπ' εὐσεβίης ἐρατεινῆς,
εἴ κε θέλοις, δός, ἄναξ, δύνασαι δὲ τὰ πάντα τελέσσαι
ῥηιδίως: κρατερὴν γὰρ ἔχεις καὶ ἀπείριτον ἀλκήν.
Εἰ δέ τι μοιριδίοισιν, ἑλιξοπόροισιν ἀτράκτοις,
ἀστεροδινήτοις ὑπὸ νήμασιν οὐλοὸν ἄμμιν
ἔρχεται, αὐτὸς ἔρυκε τεῇ μεγαλῃ τόδε ῥιπῇ.

INNO A HELIOS
“Ascolta, re del fuoco noerico, Titano che reggi la briglia d'oro,
ascolta, dispensatore di luce, Tu o sovrano, che hai
la chiave della fonte che supporta la vita, e che dall'alto
fai discendere una ricca corrente d'armonia nei mondi materiali.
Ascolta: poiché Tu, risiedendo al di sopra del seggio mediano dell'etere
e possedendo il disco brillante, il cuore del cosmo,
Tu hai colmato ogni cosa con la tua provvidenza che risveglia l'intelletto.
I pianeti, cinti dalle tue fiaccole sempre fiorenti,
attraverso instancabili e incessabili danze,
sempre mandano le gocce generatrici di vita per coloro che vivono sulla terra.
Grazie all'influenza dei percorsi ciclici del tuo carro
ogni cosa nata è germogliata in accordo con la legge delle Stagioni.
Il rumore degli elementi che si scontravano l'uno con l'altro
si fermò quando Tu apparisti dal tuo indescrivibile padre.
Per te l'inamovibile coro delle Moire ha ammesso la sconfitta
ed indietro Esse dipanano il filo dell'irresistibile destino
quando Tu lo desideri. In ogni dove domini, ovunque Tu governi con forza.
Dalla tua serie Phoibos sorse, il sovrano del canto che si basa sulla divina ispirazione:
cantando canti ispirati con l'accompagnamento della kithara,
Egli calma la grande onda del divenire dal ruggito profondo.
Dal tuo tiaso che allontana il male, che impartisce doni dolci come il miele
Paieon sorse ed Egli diffuse la Sua Hygeia
colmando l'ampio cosmo di armonia completamente priva di malanno.
Le persone ti onorano negli inni come celebre padre di Dionysos.
E altri ancora ti elogiano nei canti come Euios Attis nell'estrema profondità della
materia, mentre altri ti celebrano come il bellissimo Adonis.
La minaccia della Tua veloce frusta suscita paura
nei Daimones dalla natura selvaggia, nocivi agli uomini,
che preparano mali per le nostre anime miserabili,
così che per sempre, nell'abisso/vortice della vita profondamente risuonante,
le nostre anime soffrano una volta cadute sotto il giogo del corpo
con il risultato che esse dimenticano le sale luminose dell'alto Padre.
Ma Tu, migliore fra gli Dei, incoronato di fuoco, Daimon beato,
immagine del Dio che ha creato ogni cosa, innalzatore delle anime,
ascolta e sempre purificami da ogni errore;
ricevi la mia lacrimevole supplica, allontanami dalla distruttiva contaminazione e tienimi lontano dalle divinità della punizione,
e insieme addolcisci il veloce occhio di Giustizia che vede ogni cosa.
Possa Tu sempre, con il Tuo aiuto che allontana il male,
dare sacra luce ricca di benedizioni alla mia anima,
una volta che Tu abbia disperso la nebbia velenosa che distrugge gli uomini,
e dà al mio corpo fermezza e salute che dà doni;
conducimi alla gloria, così che secondo le tradizioni dei miei Antenati
io possa coltivare i doni delle Muse, dai bei capelli ondulati.
Dammi, se così desideri, o Signore, gioia che non viene meno
come premio per la mia pietà ricca d'amore. Tu facilmente perfezioni tutte le cose,
poiché Tu hai potere ed infinita energia.
E se qualche male giungesse sul mio cammino attraverso i fili mossi dalle stelle
dai fusi del destino che ruotano in eliche,
allontanalo personalmente con la Tua possente radianza.”