Sugli altari

 

Gli Altari

La caratteristica fisica principale del culto Helleno è l'altare, senza il quale il culto diviene difficoltoso[1]. L'altare è il fondamento del divenire consapevoli degli Dèi e il luogo specifico dove l'umanità rende onore al divino. Non coincide necessariamente con il sacro, che può essere un albero, una fontana o un luogo stesso, ma l'atto di onorare il sacro ha luogo sull'altare. L'altare è infatti una porta artificiale per comunicare con gli Dèi e per questo è permeato di un carattere sacro[2].
Anche se l'altare è il risultato di un'azione umana, dopo la sua consacrazione, non appartiene più esclusivamente al mondo degli umani, ma è un ponte che collega questo mondo con il mondo degli Dèi. Metaforicamente possiamo dire che si tratta di un ponte dal nostro mondo all'Olimpo o dalla dimensione umana a quella divina.
 
Spesso sentiamo dire che l'altare è stabilito dagli Dèi stessi, da un eroe [3], o da una persona importante. La creazione di un altare dagli Dèi serve a spiegare il ruolo che l'epifania svolge nel localizzare e stabilire un posto sacro, mentre la creazione da un eroe o una persona importante richiede capacità intrinseche di persone particolari a riconoscere un luogo sacro. Indipendentemente da come dell'altare è stabilito, dopo la sua consacrazione, non può essere spostato [4]. Al momento della consacrazione l'altare diviene il fondamento per il ponte tra il mondo degli Dèi e il mondo degli uomini e se il ponte venisse spostato il collegamento sarebbe perso. L'archeologia offre molti esempi di templi o altri edifici sacri che sono stati spostati, ma l'altare rimane sempre nello stesso posto in cui era stato originariamente creato.Gli altari possono essere classificati in tre categorie principali a seconda del tipo di culto: residenziali [6], santuari, e collettivi, [7]. Anche a seconda del tipo di offerte gli altari sono classificati: sacrificali, di fuoco, o senza-sangue, non di fuoco. A seconda di chi sono rivolti, sono poi divisi in Ctonici, Olimpici o dedicati ai defunti [8]. Ognuna di queste categorie ha differenze significative sia nell'aspetto esteriore che nelle caratteristiche esoteriche [9].
 
Di solito altari sono dedicati a una Divinità in particolare [10], ma spesso ad un gruppo didivinità connesse tra loro (Figura 5). Ci sono però casi rari di altari dedicati a tutti Dèi Olimpici in generale o il Pantheon nella sua totalità [11].
 
Tecnicamente l'altare può variare nel materiale da costruzione o in forma e grandezza, ma per praticità, un materiale naturale rubusto e resistente come la pietra è preferibile. La forma di trapezio è preferibile non solo perché serve al meglio il lavoro da fare sull'altare (entrata di offerte, accensione di fuochi e la cottura di elementi sacrificali), ma anche perché la forma rievoca simbolicamente la scena mitica in cui gli esseri umani hanno cenato al tavolo con gli Dèi. Di solito sopra alll'altare, al centro c'è una cavità vuota nota come "escharis".
In esso è posto, il recipiente su chi il fuoco brucia, conosciuto come "epipyron"(Figura 9).
I partecipanti alla cerimonia stanno in cerchio attorno all'altare, quando la cerimonia si svolge in luoghi esterni o santuari rurali, o in semicerchio quando la cerimonia si svolge in un temenos (il giardino di fronte al tempio dove l'altare è situato l'altare e che forma un unico complesso).
L'altare può essere, inoltre, elevato su gradini creando così un luogo per i sacerdoti chiamato "prothesis". Il suo orientamento è in relazione al Tempio di solito su una direttrice est-ovest.-
 
Infine, un altro fattore molto importante nel nostro culto presso l'altare è il nostro atteggiamento verso di esso. L'altare deve essere mantenuto in buone condizioni e deve rimanere senza macchia e senza miasmi siccome la minima contaminazione reciderà questo legamente con gli Dèi, rendendendolo inattivo e una semplice costruzione senza alcuna funzione religiosa. In tal caso l'altare può essere ripristinato al suo stato originale solo dopo il positivo completamento di riti di purificazione che richiedono l'assistenza di persone conconoscenze specialistiche [14]. Per questo motivo dobbiamo essereadeguatamente preparati e attenti quando ci si avvicina alla zona dell'altare.

Note:
[1] La celebra frase "ΥΠΕΡ ΒΩΜΩΝ ΚΑΙ ΕΣΤΙΩΝ" (per i nostri altari e i nostri focolari) illustra l'importanza che è data agli altari nella comunità Hellenica. Scene di culto erano raffigurate sugli altari, come nella Figura 1 e Ganimede che offre vino a Zeus sopra l'altare nella Figura 3.
Dalla datazione dei reperti, specialmente l'ultima datazione per l'altare trovato sul Monte Lykaion, possiamo dire che ci sono le prove che attestano l'esistenza del culto Olimpico già 5000 anni fa (anche altari neolitici e micenei furono scoperti con iscrizioni in Lineare B.). 
[2] Così la santità dell'altare protegge un supplicante appena lo tocca. Riferimento: il caso di Agos Kyloneian (la maledizione di Kyloneios) nell'antica Atene.
[3] Come con il temenos o tempio. 
[4] Walter Burkert "Ancient Greek Religion" (Athens), 1993. Questo non è interamente vero per gli altari stabiliti per il culto domestico o gli altari di edifici pubblici, dove l'altare è direttamente collegato all'edificio governativo o alla casa; cioè strutture non sacre come un tempio.
[5] Generalmente gli altari sono stabiliti con un primo sacrificio (o offerte) fatte su di esso.
[6] Guardare "On household altars"(sugli altari domestici). 
[7] La maggior parte degli edifici pubblici in città aveva un altare. C'erano anche altari nei posti di mercato e molti altri altari che collegavano le attività socio-politiche dei cittadini con il divino. Most public buildings in town had an altar.
[8] Sebbene svolgano una funzione simile, gli altari per gli Dèi Ctoni e i defunti, non sono come gli altri altari: sono fosse o focolari, conosciuti come "eschara", in cui le offerte vengono gettate e lasciate bruciare. 
[9] Il termine "esoterico" si riferisce a quelle caratteristiche che, sebbene essenziali per il culto, sono difficili da comprendere semplicemente osservando l'aspetto esterno o le caratteristiche mondane dei reperti studiati in archeologia. E' necessario in questo caso ricorrere alla letteratura e alla filosofia per comprendere il significato più profondo. 
[10] Generalmente sappiamo a quale Divinità un altare era dedicato, attraverso sle iscrizioni o le scene incise sopra di esso. (Figure 4) 
[11] Per esempio l'Altare dei Dodici Dèi nell'agorà Ateniese e l'altare nel Pantheon di Roma.
[12] Tipici esempi della serie di possibili variazioni di altari sono quelle create dai depositi di cenere nei santuari come l'Altare di Zeus a Olimpia o Lykaion (Figura 6) e la costruzione monumentale dell'Altare di Pergamo (Figura 7) o quello di Hieron II di Siracusa.
[13] Esiodo ne "Le opere e i giorni" Hesiod in "Works and Days" dove troviamo una descrizione tipica che where we find an archetypal description che spiega dettagliatamente il metodo del sacrificio, come eseguito da Prometeo dalla preparazione all'esecuzione. the method of sacrifice as done by Prometheus from preparation to execution. Per uno studio approfondito si veda Jean-Pierre Vernant & Marcel Detienne "La cuisine de sacrifice en pays grec" (Paris), 1979. 
[14] Un esempio storico è il caso della maledizione di Kyloneia quando gli ateniesi fuorono costretti a portare da Phaistos il sacerdote Epimenede affinchè provvedesse a compiere i riti necessari a ripulire la città dal miasma. Consulta l'articolo di Wikipedia a riguardo. Un esempio mitologico è il miasma dell'altare provienente dal corpo non sepolto di Polinice nell'Antigone di Sofocle. Il dio Dioniso, patrono della città, fu evocato in questo caso per liberarli dal miasma.
 
Fonte:
http://labrys.gr/index-en.php?l=vomos-en