Sul culto domestico

 

Il Culto Domestico

Introduzione
 L'Oikos (la casa) è di particolare importanza per gli Elleni. Non è soltanto associato, come è comune oggi, con la casa come abitazione ma il termine include i membri della famiglia, l'edificio con i suoi contenuti così come quello che è l'argomento di questo saggio; cioè il culto della dimora e delle tradizioni famigliari [1]. Spesso esiste l'idea sbagliata tra gli appartenenti alla religione Hellena che la sua principale espressione sia incentrata sulle feste della Polis e i Culti Misterici. Loro considerano il culto domestico, se non come inesistente, in maniera limitata.
 
Questa è una falsa impressione sebbene giustificata se consideriamo che le fonti scritte e i ritrovamenti archeologici (urne, oggetti di utilità, e le strutture) ci forniscono una prova limitata del culto domestico in confronto alla grande quantità di materiale che dettaglia il culto pubblico [2]. è quindi naturale che gli storici ed altri scienziati presenteranno le opere con riferimenti principalmente legati al culto pubblico. Fortunatamente sono stati fatti recenti sforzi per raccogliere informazioni riguardanti il campo del culto domestico della religione ellenica e per trarre conclusioni da esse.
 
Le incomprensioni che nascono dalla confusione tra il culto domestico e quello pubblico hanno portato alcuni ad una concezione che riduce e fa svanire la prassi religiosa dei nostri antenati ad una semplice conformazione alle norme sociali ed esoteriche della polis espresse dalle feste pubbliche e dalle cerimonie. Questo produce una diluzione religiosa della vita familiare quotidiana degli Elleni, limitando la comprensione della religione ai confini dei parametri culturali stabiliti dal culto pubblico. Tuttavia, la realtà è completamente diversa essenzialmente come il culto pubblico è un'estensione del culto delle famiglie del clan dei cittadini [3].
 
Specialmente oggi, il primato del culto domestico è ritenuto assolutamente indispensabile per chi vuole seguire le pratiche religiose dei nostri antenati, non solo perché è da questo seme che la religione può essere meglio coltivata per riemergere nella società ma è anche nell'Oikos che non si sarà di fronte a problemi di discriminazione religiosa che purtroppo continuano a dominare nello stato neo-ellenico presso il quale la religione ellenica continua a non trovare riconoscimento dello stato[4].
 
1.Le Principali Divinità del Culto Domestico
 
Gli Dèi che governano la vita religiosa dell'Oikos ed hanno qui un posto permanente sono: Hestia, Zeus, Hermes, Hekate ed Apollo. Nell'Oikos questi Dèi prendono, con l'eccezione di Hestia, specifiche caratteristiche che differisce dalla loro miglio conosciuta forma Olimpica. Queste specifiche caratteristiche hanno il principale scopo di assicurare l'unità e la prosperità dell'Oikos.
 
1.1Hestia
 
Hestia è la Dèa che conferisce all'umanità la consapevolezza dell'Oikos [5] quindi è la Dèa che regola il culto familiare. Il suo culto è di un'essenza primordiale e la sua origine si perde nella notte dei tempi.
"[...]infatti senza di Te
non ci sono banchetti per i mortali se ad Hestia
per prima non libano vino mielato [...]"
Inno Omerico N.29 a Hestia (Linee 4-6).
 
La Dèa anche identificata con il focolare, dove l'Oikos si riunisce per preparare il cibo e per riscaldarsi. La Dèa e il focolare comprendono il centro sacro dell'Oikos, con la Dèa sul piano mentale e il focolare sul piano fisico.
 
Il focolare così è l'altare attuale della Dèa e la fiamma stessa è la rappresentazione della Dèa. La maggior parte dei rituali dell'Oikos hanno luogo al focolare. L'altare focolare della Dèa è consacrato con una fiamma che brucia perpetuamente [7]. Così come la Dèa protegge i membri della famiglia, così protegge gli stranieri che cercano rifugio nell'Oikos.
 
E' probabile che la dimensione della preghiera che provvede alla protezione di colui che prega quando tocca l'altare della Polis sia un'estensione dell'operazione del focolare dell'Oikos  come le stesse regole applicate in termini di asilo e di miasma.
 
Similarmente le città hanno il focolare della Polis al centro sacro, che ricopre il ruolo analogo a quello del focolare nell'Oikos [8]. La maggior parte delle cerimonie a casa comincia con l'evocazione di Hestia, un fenomeno che è spesso esteso al culto pubblico. Come risultato di questo, ereditiamo la seguente frase che auspica un buon inizio [9]:
 
"ΑΦ ΕΣΤΙΑΣ ΑΡΧΕΣΘΑΙ" (Cominciare da Hestia)
Infine, Hestia è 'Colei che rappresenta[10] l'Oikos nella Polis/Comunità'. La distruzione del focolare costituisce la distruzione dell'Oikos con i tragici risultati che si estendono dagli antenati ai discendenti che devono ancora nascere (che sono eternamente legati attraverso il culto domestico al focolare dell'Oikos).
 
1.2 Zeus Ktesios

In concomitanza con la dea del focolare, il prossimo dio nel culto familiare è Zeus, che porta l'epiteto di Ktesios [11]. Con questo epiteto, il dio è venerato come protettore dei beni della famiglia così come "colui che si occupa della prosperità dell'Oikos".
 
L'altare del dio durante il periodo Classico è comunemente situato in un luogo di immagazzinamento dell'Oikos (frequentemente una struttura separata) dove era onorato con libagioni [12].
Fino a tempi recenti (e ancora oggi in alcuni villaggi), la merce si conservava in luoghi simili che è composto per la maggior parte da cibo e a volte dal vestiario (pelli d'animale, materiali, etc), così il culto di Zeus Ktesios è decisamente naturale come opposto ad alcuni tentativi moderni di ristabilire il suo culto nelle odierne stanze di immagazzinamento (specialmente nelle città) che abbonda di spazzatura, cose inutili e beni non necessari. Oggi come beni che rappresentano la prosperità dell'Oikos abbiamo forme differenti, il culto di Zeus Ktesios potrebbe essere stato portato avanti nel tempo, se lo vogliamo, sull'altare centrale o il posto di venerazione nella casa che sia grande quanto intelligentemente intendiamo necessario di quello che costituisce i "beni" del nostro personale Oikos così che loro non siano definiti con la corrente volgare percezione di soldi, che è non è altro che uno scambio medio[13].
Secondo i riferimenti esistenti, è molto probabile che la maggior parte del tempo Zeus Ktesios non avesse un unico altare comune per il suo culto nell'Oikos, ma era rappresentato e anche identificato con un oggetto noto come il "Kathiskos" (piccolo secchio) [14]. Per nostra fortuna lo storico Anticleide del terzo secolo (140 F22) trasmise non sono una descrizione del Kathiskos ma anche le istruzioni per farne uno:
"E' necessario fare il simbolo di Zeus Ktesios. Prendiamo un nuovo Kathisko con due orecchie attraverso cui infiliamo lana bianca e filo giallo (croco) che prendiamo sopra la spalla sinistra così da attacarlo dall'altro fronte. Poi prendiamo qualcosa che troviamo e l'ambrosia e lo mettiamo dentro. L'ambrosia è acqua pura (di primavera) con olio e ogni genere di frutto. Mettiamo tutto questo dentro."
L'esistenza del Kathiskos (che costituisce il sostituto dell'altare), identificato con Zeus Ktesios spiega perchè gli Altari con epigrafi indirizzati a Zeus Ktesios sono stati trovati raramente [15].
Infine, se prendiamo in considerazione quanto scritto sopra, è ragionevole identificare Zeus Ktesios con il serpente della casa (Oikoyro Ophi) che svolge la stessa funzione come guardiano dei beni familiari [16] ed è ancora considerato così oggi nella tradizione popolare [17].Questa conclusione è appoggiata dalla scoperta archeologica di un altare dedicato a Zeus Ktesios che ha un serpente raffigurato su di esso (immagine 2). Il serpente rimane un simbolo dell'Oikos e fu considerato sacro fino al periodo tardo-Ellenistico, dopo questo passò nella credenza e nei costumi della tradizione popolare.

1.3. Zeus Erkeios
 
La seconda forma di Zeus che è incontrata nel culto domestico ellenico è quella di Zeus Erkeios. La parola "erkos" si riferisce al recinto e implicitamente anche allo spazio che si trova all'interno. A volte, ad Atene, l'Oikos era anche riferito all'Erkos e così le due parole avevano un significato comune. Infatti, ci è stato tramandato che la domanda "dov'è la tua casa?" nell'Atene antica potesse essere effettivamente espressa come "dov'è situato il tuo Zeus Erkeios?" [18].L'altare di Zeus Erkeios è collocato all'aperto, tra la casa e la recinzione che la circonda. Il dio è venerato come il guardiano dell'Oikos e della proprietà e agisce in maniera protettiva su questi. è a noi poco noto il culto di Zeus Erkeios ma ci è permesso dire che è associato con lo spazio fisico dell'Oikos e l'unità della famiglia all'interno dello stesso [19] cosa che lo rende rilevante anche oggi. Nel caso in cui non si abbia a disposizione un giardino o uno spazio all'aperto, il culto di Zeus Erkeios, come guardiano, potrebbe essere incluso nell'altare centrale con Hestia e Ktesios.
 
1.4. Al confine dell'Oikos: Hermes, Hekate e Apollon Agyieus
 
Oltre al culto di Zeus ed Hestia come Divinità centrali dell'Oikos che vengono venerate all'interno dello stesso, ci sono anche tre altre Divinità che sono incluse nel culto domestico e che proteggono l'Oikos da minacce esterne [20] e sono così "poste" all'esterno.  Per cui, sul recinto più esterno dell'Oikos, all'entrata dello stesso, è posto il culto di Hermes, Hekate e Apollo con l'epiteto di Agyieus [21].
 
All'interno di questo contesto, Hermes ed Hecate sono rappresentati nella medesima forma in quanto sono presentati come Dei delle strade: vale a dire come un'erma (immagine 3) che determina confini e i posti anche per Hecate, come governante degli incroci [22]. Dai pochi ritrovamenti archeologici disponibili e dalle fonti letterarie, è possibile dedurre che per ogni Oikos c'era un altare o un santuario [23] condiviso da tre Dei situato all'entrata esterna della proprietà. Questo altare o santuario era il centro del culto e necessitava mantenimento come l'area e le rappresentazioni (Erme, idoli e una lastra quadrata per Apollo) erano esposte sulla strada e dovevano essere sempre pulite. Una pratica più comune era la creazione di una speciale enclave all'entrata dell'Oikos (verso la recinzione affianco alla porta) in cui gli idoli e gli oggetti di culto (incenso da bruciare, recipiente di offerte, etc) erano tenuti[24]. Oggi, nel caso delle costruzioni di appartamenti, potremmo erigere corrispondenti basso-rilievi [25] con un ripiano o una mensolina per gli scopi della venerazione.
In questo contesto Hermes ed Hekate sono rappresentati nelle stesse forme che portano come le Divinità delle strade; l'atto di culto qui è semplice ed eccetto specifici giorni sacri, comprende un semplice piazzamento di semplici offerte e bruciare incenso quando si arriva o si lascia la casa.
 
1.5 Famiglia e Culto degli Antenati
 
Come abbiamo già detto, l'Oikos ha un significato più ampio e include gli antenati specialmente quando consideriamo l'aspetto cultuale. Così. Quando parliamo di culto domestico, ci sono due distinte categorie di culto: il culto degli Dèi del focolare (e altre Divinità venerate) e il culto degli Antenati.
 
Molte feste pubbliche includono festeggiamenti aggiuntivi a casa che completano il carattere della celebrazione.
 
Nel culto domestico tutti i membri della famiglia sono partecipanti e ogni membro ha un ruolo da interpretare a seconda della festa. Anche se la principale mansione per il culto domestico ricade sull'uomo, in realtà ci sono molte feste per le quali la donna è responsabile del culto domestico.
 
Il culto domestico è una questione privata della famiglia anche se amici e altri membri della famiglia potrebbero essere presenti durante le cerimonie del culto domestico.
 
2. Principali cerimonie familiari
Naturalmente ci sono diversi riti che hanno luogo nell'Oikos ma una speciale menzione va fatta per quelli che sono riferiti alle Oikiakes e sono associati con tre stadi separati della vita casalinga.
 
2.1 Matrimonio: l'inizio dell'Oikos
Il vero inizio di un Oikos comincia con il matrimonio come l'unione tra due persone in una famiglia. Nel momento in cui uno rimane da solo, non sposato e senza figli, non si ha un vero e proprio completo Oikos o culto familiare (degli Dei del focolare) ma si continua a rimanere nel culto dell'Oikos dei propri genitori (gli Dei ancestrali) o la Phratria [27].
 
2.2 Nascita: la continuazione dell'Oikos
Con la nascita abbiamo un'espansione dell'Oikos. Il nuovo essere umano diventa un vero membro dell'Oikos solo attraverso una specifica cerimonia di introduzione agli Dei del focolare [28]. Il bambino sarà l'unico che continuerà il culto familiare che è gli è lasciato dai genitori.
 
2.3 Morte: la perdita dell'Oikos
La morte è anche una transizione che è associata al culto familiare. Il deceduto, da un lato, inquina l'Oikos e il culto del focolare temporaneamente. Dall'altro lato, il defunto viene incorporato come un'energia nello stagno ancestrale dopo il passaggio di uno specifico periodo di tempo che deve passare e dopo che le corrette cerimonie siano state eseguite. Come un antenato, il deceduto continua a far parte dell'Oikos ma d'ora in poi dalla parte degli "oi Pleistoi" (termine ancestrale che si riferisce al morto di cui la stima e i numeri sono maggiori di quelli dei viventi) e come tale riceve l'onore insieme con tutti gli altri antenati.
 
3. Altare domestico e oggetti cerimoniali
Tre categorie di oggetti sono necessarie per I bisogni del culto domestico: il focolare e il fuoco, l'altare o gli altari e gli altri oggetti cerimoniali. Naturalmente con il design moderno delle case, diventa molto difficile trovare un design architettonico che sia simile a quelle delle Oikos elleniche del passato (immagine 4). Dal momento che l'uso funzionale del focolare venne rimpiazzato da apparecchiature elettriche, diventa necessario adattare qualche caratteristica del culto domestico senza disperdere l'essenza o il significato. Così in una casa moderna il ruolo del focolare potrebbe essere assunto dal camino e il suo spazio allocato[29]. Anche quando questo non sia possibile dobbiamo ricordare che la vera essenza sacra del focolare è il fuoco stesso. In tempi antichi c'erano casi in cui il focolare non era necessariamente un area costruita nella casa come raffigurato nell'illustrazione (figura 4) ed era necessario usare qualche utensile per contenere il fuoco (immagine 5). Oggi è importante che un sacro focolare sia mantenuto, il quale sarà usato per i bisogni rituali (bruciare l'incenso, etc.) Questo potrebbe essere ottenuto attraverso vari metodi. Potremmo usare una candela a bruciatura lenta, la tradizionale lampada votiva o una lampada ad olio, etc. [30]. Con questo metodo è possibile mantenere una fiamma eterna del nostro focolare e praticare i rituali per il suo rinnovo conformemente alle tradizioni.
Come precedentemente menzionato, per il culto di Zeus Erkeios e nel caso in cui un cortile sia disponibile in casa, un altare domestico potrebbe essere costruito e mantenuto come durante l'antico Periodo Classico (immagini 6 e 7). In questo caso ci deve anche rimanere uno spazio dedicato nella casa per lo scopo di culto [32]. La soluzione per le limitazione architetturali moderne ci è presentato dai tempi antichi e potrebbe essere messo in pratica oggi [33].
Uno posto preparato appositamente nel l'Oikos esiste dal periodo Ellenistico e Romano in cui i membri dell'Oikos dovrebbero usare per le loro preghiere [34]. Siamo fortunati ad avere molti esempi di questi posti particolari nelle case grazie ai ritrovamenti archeologici nelle città distrutte dal Vesuvio in Italia (Ercolano, Pompei, etc.) [35]. 
Anche il rientro nel muro può essere adibito a tempio della casa nel quale gli oggetti sacri del culto domestico sono messi. Così, statue degli Dèi, piccoli altari, incensieri e portacandele sono raccolti in questo spazio dedicato che è creato se non in un stanza separata, almeno non in una stanza comune della casa [36]. Se un incavo nel muro non sia possibile, una struttura in legno di design simile potrebbe essere usata per adempire alla stessa funzione.  Anche più semplicemente, un mobile (tavolino, etc.) potrebbe essere utilizzato, in cima ai quale gli oggetti cerimoniali potrebbero essere posti.
è abbastanza comune per i bisogni del culto domestico trovare un altare in miniatura di argilla che è messo al centro della collezione di oggetti sacri. Questo mini-altare o Xoanon(immagine cultuale) è l'oggetto che comunemente rappresenta il continuo culto ancestrale domestico ed è trasmesso da generazione in generazione (immagine 8).
La maggior parte degli oggetti usati per il culto domestico sono semplici oggetti domestici appositamente dedicati allo scopo del culto domestico in quanto servono ad accompagnare all'appropriato stato mentale, per compiere l'atto di culto. Questo stato mentale è raggiunto più facilmente quando oggetti specifici sono usati nel culto domestico. Alcuni di questi oggetti sono: un recipiente d'acqua[37]l'incensiere [38] e il contenitore per le libagioni [39]etc. è importante dire che, per nessuna ragione qualsiasi, dovrebbero essere buttati via i prodotti di una cerimonia (cenere, offerte, libagioni, etc.) come se fossero spazzatura, ma dovrebbero essere lasciate in uno spazio pulito nel nostro cortile (in un punto specifico nel cortile in un vaso) o in uno spazio aperto nella natura dove saranno riciclati. 
 
4. Culto domestico: la prima tappa necessaria
All'inizio di questo testo abbiamo enfatizzato l'importanza del culto domestico per i tradizionali politeisti Helleni e ancora dovrebbe essere ricordato che non ci sono scuse per non praticare le cerimonie necessari nelle nostre case se non ci sono restrizioni alla nostra libertà religiosa. L'unica cosa di cui abbiamo bisogno è il forte desiderio di precedere.
Sebbene le basi siano state discusse in questo documento, riscontreremo nella pratica quanto più comprenderemo e quanto più beneficeremo dal culto religioso stesso la pace del nostro Oikos. In questo modo con successo trasmettiamo le credenze Elleniche alle prossime generazioni da cui loro raggiungeranno la comprensione necessaria per le basi dello sviluppo di un puro carattere tanto bene come l'abilità di coltivare i principi ed i valori della nostra civiltà.
Concludendo, dobbiamo dire che se siamo scoraggiati da tutti i dettagli o troviamo difficoltoso praticare i rituali correttamente, è meglio cominciare lentamente con il più semplice e quando lo abbiamo compreso e fatto nostro continuare con il successivo[40]. Dobbiamo sempre ricordare che il nostro atteggiamento e la nostra disponibilità verso gli Dèi e gli Antenati è più importante di come pratichiamo fedelmente dei rituali [41]. D'altra parte, è saggio notare che se non siamo sicuri su qualcosa che riguarda il culto quello che è meglio cercare prima nelle tradizioni e fidarci di questi costumi ancestrali.
Note:
[1] In ogni caso e almeno fino al periodo Ellenistico, l'individuo non è definito al di fuori della struttura generale di cui lui o lei è una parte o a cui loro appartengono, cioè l'Oikos,la Phratria, il Clan e la Polis.
[2] In modo particolare riguardante il culto della famiglia, i testi spesso si presentano a noi con il fenomeno dell'usare frasi come "secondo quello che è conosciuto", o "secondo quello che è comune", etc. Quando si tratta delle cerimonie del culto familiare molti pochi scrittori prenderebbero tempo per descrivere il comune e le usanze e le pratiche di ogni giorno.
[3] Questo è indicativo del punto dell'argomento che era il culto familiare che influenzò il culto pubblico e non viceversa. La dimostrazione di questo è il culto esoterico che rimase affidato a famiglie sicure per la loro personale responsabilità per i propositi dell'eseguire le cerimonie e del prendersi cura dell'aspetto degli altari pubblici e dei santuari dopo l'insediamento in una Polis.
[4] La Costituzione garantisce la libertà di espressione religiosa a livello personale; ad ogni modo, entro la società la religione non è riconosciuta. Essenzialmente questo significa che il culto familiare di una comunità di persone che segue l'Ellenica Tradizione Politeista dovrebbe essere espresso in una società che abbonda di una pletora di problemi per le religioni "non riconosciute". Per le domande del riconoscimento della religione Hellenica vedi "il memorandum dell'YSEE e P Marinis" "Libertà religiosa" ad Atene.
[5] Diodorus Sikeliotis
[6] Esiodo, per esempio, ci parla dei comportamenti che dovremmo avere nei riguardi del focolare dell'Oikos. Senza la venerazione per gli antenati noi evitiamo/sfuggiamo al calore interiore e proprio dell'interno della casa.
[7] La cerimonia del rinnovamento della fiamma dell'Oikos è quando un nuova fiamma viene colta dal focolare della Polis. Questa nuova fiamma comincerà un nuovo fuoco nel focolare dell'Oikos quando il precedente fuoco si sarà estinto come se fosse l'usanza nei casi di morte, il miasma come quello che che è specificato in certe festività.
[8] Il Focolare della Polis di Atene era situata nel Pritaneo. I fondatori delle colonie avrebbero ricevuto la fiamma dal Focolare della Polis così che la nuova Polis avrebbe costituito il sacro legame tra la colonia e la città madre.
[9] Anche noi dovremmo usare l'espressione come la massima "Αφ' εστιας άρχεσθαι κακουργείν την πόλιν" che si riferisce a qualcuno che procura danni alla Polis dalle sue fondamenta mostrando ancora una volta l'importanza del focolare non solo per l'Oikos ma anche per la Polis.
 
[10] In questo senso, un argomento logico dovrebbe essere ritrovato per il punto di vista che ad Atene, per esempio, solo gli uomini votavano come tutti, l'Oikos era rappresentato da un solo voto piuttosto che il voto soltanto maschile che sopravvive per ragioni di ogni altro tipo di discriminazione.
[11] L'epiteto Ktesios significa "della proprietà e dei beni dell'Oikos"
[12] I riferimenti che noi abbiamo sulle offerte fatte sull'altare di Zeus Ktesios sono più frequentemente libagioni che sacrifici, il che è ragionevole quando l'associazione è considerata con il "Kathisko" (piccolo secchio).
[13] Così oggi, il culto di Zeus Ktesios continua in maniera ancestrale nei villaggi, etc. E' davvero così in questo caso oltre a pochi altri casi che noi vediamo come la vita fuori le città continui a restare in generale sulle usanze ancestrali.
[14] Il Kathiskos (un piccolo secchio) è in realtà un oggetto familiare comune nelle case Elleniche che è la ragione per cui alcuno scavo ha portato alla luce questi artefatti di Zeus Ktesios poichè non c'è visibile differenza tra un oggetto di culto e un oggetto familiare che permetterebbe allo Kathiskos di Zeus Ktesios di essere definito correttamente.
[15] Con il nome Ktesios, Zeus è anche venerato sull'Altare pubblico.
[16] L'esistenza di realtà parallele con cui sono associati e riflettono l'un l'altro è una comune opinione nella religione e nella venerazione pratica degli Helleni. Purtroppo ci sono quelli che non accettano questo e coloro che non credono in questa specifica tradizione e come risultato il significato è perso per loro. Di conseguenza gli antropologi, gli etnologi e l'uomo medio contemporaneo sono veloci a spiegare il culto di Zeus Ktesios completamente attraverso l'associazione della casa del serpente che a livello fisico terrestre protegge, per esempio, il grano dai ratti e dai topi. Purtroppo per loro, è un fatto che questa convinzione agisce come un valido riflesso delle realtà parallele e non c'è una sola identificazione con un unico significato che associa il serpente ad Agathodaimon o a Zeus Ktesios.
[17] Si potrebbe tranquillamente dire che il culto di Zeus Ktesios è conservato per una gran estensione specialmente in zone rurali dove il serpente della casa continuò ad avere un ruolo nel culto familiare.
[18] Aristotele; Athenaion Politeia 55.3
[19] Sappiamo che i membri dell'Oikos che sono stati assenti da esso per lunghi periodi, al loro ritorno sacrificheranno sull'altare di Zeus Erkeios.
[20] Questi tre Dei operano come protettori contro la malattia, gli intrusi e altri danni provenienti dall'esterno.
[21] Della Strada
[22] Abbiamo trovato un incrocio all'entrata della casa dove si poteva scegliere una delle tre direzioni per proseguire oltre.
[23] Vedi la nota 24 per la descrizione di un santuario.
[24] Un esempio di questo potrebbe essere trovato in alcune case dell'Hellas, entrambi vecchi e moderni, dove i riti ancestrali del culto erano stati adottati dalla tradizione cristiana. Così, nell'Oikos e nel posto dell'altare o nel santuario degli Dei, un semplice santuario cristiano era strutturato nello stesso modo in cui sono stati trovati dove le icone cristiane si sono mantenute.
[25] Ricordiamo al lettore che una rappresentazione bidimensionale (esempio, una pittura) è comune come decorazione nella religione Hellenica ma per gli scopi della venerazione solo le raffigurazioni tridimensionali sono accettate (cioè, statue, fregi e oggetti generali di spessore).
[26] Un fatto caratteristico riguarda gli schiavi che partecipavano molto spesso nel culto familiare. Ancora più caratteristico è il fatto che quando un nuovo schiavo veniva comprato e introdotto nella casa per la prima volta, veniva fatto un sacrificio alla casa così che lo schiavo si sarebbe riconosciuto come membro della famiglia. Alcuni studenti interpretano questo come l'entrata di un oggetto nell'Oikos che appartiene all'Oikos. Quest'idea è stata presa più in là da loro quando hanno fissato lo stesso significato all'entrata di una sposa nell'Oikos. L'approvazione di una sposa o l'acquisizione di uno schiavo come oggetti nell'Oikos è una percezione con cui noi ci troviamo in disaccordo come sicuramente la partecipazione di un oggetto non dovrebbe essere più inclusa nei futuri riti sacri del culto familiare come si faceva per entrambi schiavi e mogli.
[27] E' comune che la donna lasciasse il culto della propria famiglia per essere parte delle responsabilità del marito quando lei veniva data in sposa specialmente nelle usanze ateniesi sebbene questa non era una necessità.
[28] Questo è la motivazione per cui la nascita porta temporaneamente il miasma all'Oikos.
[29] Naturalmente, in questo caso, un camino funzionante è necessario dove un fuoco dovrebbe essere mantenuto (almeno in inverno) e dovrebbe essere usato di volta in volta per la cottura del cibo.
[30] Dobbiamo assicurarci che la candela sia di cera naturale senza contenuti chimici e l'olio sia puro olio e non qualche tipo di petrolio.
[31] Il significato della fiamma nell'adorazione ha un'immensa importanza non sono nella casa.
[32] Nella casa troviamo altari in due posti. Uno comunemente situato nella stanza centrale della casa e in un posto eminente - costruito e largo - e l'altro in una stanza appositamente preparata per gli occorrenti religiosi della famiglia che avrà accesso solo per membri dell'Oikos.
[33] E' impressionante come quante caratteristiche del culto familiare siano rimaste invariate nei secoli e anche attraverso l'avvento di differenti religioni. Per esempio, la cristianità seguì le caratteristiche esterne dell'instaurazione del santuario nella casa. Anche l'esistenza degli ininterrotti costumi politeisti che ottiene lo stesso in questo argomento, per esempio gli indù ci mostrano chiaramente la maniera in cui una casa possa essere scelta per fini venerativi.
[34] In tempi più antichi esisteva un posto speciale a parte il focolare che non poteva essere ricostruito dagli archeologi così è stato raramente costruito più tardi.
[35] Una rappresentazione di serpenti è comunemente osservata come abbiamo menzionato prima. Il santuario della famiglia romana è noto come Lararium.
[36] Nei casi dove questo spazio non può essere spostato dalle stanze comuni dell'Oikos, dovremmo usare tende che proteggano il santuario e che noi solo possiamo aprire quando vi operiamo una cerimonia.
[37] Nell'antichità Classica un oggetto conosciuto come il "louteras" era usato in tutte le cerimonie purificanti ed era un oggetto basilare del culto familiare.
[38] Piccoli cavalletti, comunemente trovati in vendita, sono usati per bruciare l'incenso.
[39] Qualunque utensile pulito può essere usato per questo proposito sebbene noi usiamo una copia in argilla di un'urna. Bisogna fare attenzione che l'urna non abbia ricevuto trattamenti chimici, etc. Una libagione può essere anche una goccia sul nostro altare d'argilla o possiamo usare un contenitore per normali libagioni.
[40] Sarebbe irrazionale per un nuovo arrivato nella nostra religione ancestrale di iniziare ad osservare i giorni di buon auspicio quando non sono ancora riusciti a ottenere il corretto stato mentale per una cerimonia.
[41] E' importante notare che l'insieme dei rituali è necessario per guidarci; per quanto sia difficile per noi accettare che qualcuno avrebbe la possibilità di riformare le cerimonie pratiche di culto puramente con successo basandosi sulla propria informazione e senza precedente esperienza o senza partecipazione di lungo termine.

Immagini
















Fonte: http://labrys.gr/index.php?l=householdworship