Sulle libagioni

 

Le libagioni

Una libagione o "spondè" come è chiamata in greco antico, è l'atto di versare liquidi specifici sull'altare, nel fuoco, sul terreno, sugli alberi o in mare, fiumi e laghi.
E' un atto sacro che è inseparabile dalla pratica religiosa Hellena. La libagione stessa è una delle più alte espressioni religiose, attraverso cui offriamo la parte migliore di noi stessi, offrendo così il nostro rispetto in comunione con gli Dèi.
 
Attraverso la libagione noi confermiamo le nostre parole, le nostre buone intenzioni e le nostre azioni. Siccome il versamento del fluido della libagione è irreversibile, è un atto simbolico che rappresenta l'irreversibilità delle parole una volta pronunciate. Come non possiamo rimettere il liquido versato nel vaso, così non possiamo rimangiarci le parole che sono già state pronunciate. La libagione è un legame sacro che lega l'uomo con gli Dèi e ciò che è stato versato non può essere ripreso.
 
Omero suggerisce di libare prima di coricarsi, mentre Esiodo raccomanda di farlo sia al mattino che alla sera. Secondo le indicazioni giunte a noi da Empedocle, le libagioni possono essere costituite da acqua, miele, olio d'oliva, profumi, latte e succhi di frutta. Tuttavia il fluido predominante utilizzato nelle libagioni agli Dèi e le Dee è il vino rosso, che è la rappresentazione del nettare degli Dèi.
 
"ἀμβροὣς ἄρα φωνήσασα θεὰ παρέθηκε τράπεζαν
σίης πλήσασα, κέρασσε δὲ νέκταρ ἐρυθρόν."
(Dopo aver detto così, la Dèa preparò la mensa
riempendola d'ambrosia, e gli versò rosso nettare.)
Omero, Od. 5.92
 
Il vino rosso è così un simbolo di Thysia (sacrificio), giovinezza, eternità ed Ebrezza Sacra.
Le libagioni sono versate da contenitori particolari come le oinokhoe, le skyphos (coppe) e i krater (questi simboleggiano il Tutto; l'unità di un gruppo, di una società, di una città o di una nazione) o i thepas (un tipo di recipiente per bere). I vasi da libagione sono sempre tenuti puliti e non sono mai usati per altri scopi.
 
Oltre alle libagioni di vino ci sono anche libagioni non alcoliche o sobrie, che sono denominate in base alla sostanza che viene offerta. Gli esempi includono: melisponda (libagioni di miele), hydrosponda (libagioni d'acqua), elaiosponda(libagioni d'olio) etc. Si versano libagioni sobrie agli eroi [sembra invece che agli eroi si versino], a Mnemosyne, alle Muse (??), alle Eumenidi, ad Afrodite Urania (Afrodite Celeste), alle Ninfe, ad Auge/Eos (l'Alba), a Selene e ad Helios.
 
Durante la libagione il liquido viene versato lentamente dal recipiente sacro prima che alcuno abbia bevuto da esso. Alla fine della cerimonia il vino rimanente è liberamente condiviso tra i partecipanti; un atto che avvia il banchetto associato che segue.
 
Agli Dèi Chtoni, gli Antenati e i morti offriamo le choes. Per le choe il recipiente sacro è capovolto con un rapido movimento della mano in modo che il liquido venga svuotato sul terreno tutto in una volta. Gli stessi tipi di recipienti sono usati per la choe come sono usati per la spondè.
 
Per le choes i liquidi vengono versati sulla terra, su una tomba o in un piccolo foro nel terreno. I fluidi delle choes sono versati completamente e nessuno li beve. Un esempio di choe per i defunti è descritto da Omero nell'Odissea quando Ulisse ne versa una completamente sulla terra, quando si presenta come supplicante agli spiriti morti.
 

"ἔνθα δ' ἔπειθ', ἥρως, χριμφθεὶς πέλας, ὥς σε κελεύω,
βόθρον ὀρύξαι ὅσον τε πυγούσιον ἔνθα καὶ ἔνθα,
ἀμφ' αὐτῷ δὲ χοὴν χεῖσθαι πᾶσιν νεκύεσσι,
πρῶτα μελικρήτῳ, μετέπειτα δὲ ἡδέϊ οἴνῳ,
τὸ τρίτον αὖθ' ὕδατι· ἐπὶ δ' ἄλφιτα λευκὰ παλύνειν."
(Là tu poi, accostandoti, o eroe, come ti dico,
 scava una fossa d'un cubito circa da un lato e dall'altro
e versa dentro essa libami per tutti i defunti,
prima di miele e di latte, quindi di vino soave,
 e per tezo d'acqua, poi sopra cospargici bianca farina d'orzo.)
Omero, Od. 10.516 - 520
 
Ai nostri defunti facciamo triplici choes con miele, latte e vino.
 
Ugualmente, le libagioni fatte per l'Orkos (giuramento) non vengono consumate. Versiamo tutto il vino e poi rompiamo il contenitore. La distruzione del contenitore simboleggia l'irreversibilità del giuramento.
 

Fonte:
http://labrys.gr/index-en.php?l=spondes_xoes-en