Rituale per le Ninfe

 

Appunti devozionali per un rituale alle Ninfe


1. Purificazione degli officianti (un uomo e una donna)

Per prima cosa sono necessarie le purificazioni personali di chi celebra: preparazione del vaso per le purificazioni (acqua di mare e/o acqua e sale, chicchi d'orzo e foglie di alloro); lavaggio di mani e volto ("Xερνίπτομαι! Che io sia purificato!"; rivolto invece all'altra persona "Xερνίπτου! Sii purificato!") e aspersioni con il ramo di ulivo- sempre da compiere rivolti verso est; indossare le corone (di edera, in questa occasione, intrecciate solo con lana bianca).
Descrizione visiva:
La celebrante tiene il vaso delle purificazioni ed il celebrante, di fronte a lei, rivolto ad Est si lava mani e viso dicendo Xερνίπτομαι!. Dopodiché la donna uso il ramoscello d'ulivo per aspergere l'uomo dicendo Xερνίπτου! Dopo esser stato purificato indossa la corona.
Ci si scambia di posto ed avviene l'inverso. Si noti che mentre per l'uomo la corona è obbligatoria, per la donna la corona è facoltativa.


[si ricorda che la purificazione mentale e del 'corpo luminoso' deve venire sempre prima di quella del corpo fisico: pensieri puri, allontanamento di tutti i pensieri di cattivo auspicio e delle preoccupazioni materiali, meditazione sugli Inni che si andranno poi a recitare; si consiglia di digiunare almeno alcune ore prima del Rituale, proprio per favorire un 'alleggerimento' del corpo; i capelli devono essere legati con lana bianca; si indossino abiti bianchi o comunque colori molto chiari; non si indossino gioielli a meno che non siano simboli sacri oppure oggetti dal valore religioso o apotropaico – ad esempio, il corallo rosso purifica e protegge, anche l'ambra e l'oro]

canto e/o recitazione del Peana:

ΦΟΊΒΕ ΘΕΈ, ΆΝΑΞ ΠΥΡΦΌΡΕ
ΤΡΙΠΟΔΗΛΆΛΕ ΞΑΝΘΈ ΤΟΞΕΥΤΆ
ΆΠΟΛΛΩΝ ΘΕΈ, ΜΆΝΤΗ ΔΑΦΝΗΦΌΡΕ
ΔΑΊΜΩΝ ΚΑΘΆΡΣΙΕ ΚΑΙ ΑΎΞΗΤΑ
ΕΣΈΝΑ ΚΆΛΟΥΜΕ ΕΣΈΝΑ ΥΜΝΟΎΜΕ
ΠΎΘΙΕ ΛΑΤΏΕ ΠΑΊΑΝ ΚΟΣΜΗΤΆ

[Si suggerisce anche la recitazione dell'Inno Orfico a Hekate, anche percuotendo oggetti di bronzo, il cui suono allontana i kakodaimones e altre presenze negative]


2. Preparazione e purificazione dell'area.

In questo caso il rituale si svolgerà attorno ad un albero, preferibilmente secolare. Dopo averlo scelto con cura delimitare l'area in cui si pregherà e si faranno le offerte. Dunque, delimitazione: delimitare in senso orario l'area del rituale (forma circolare, perché è la forma più perfetta ed inoltre imita la potenza intellettiva del Sole e del movimento delle Stelle e del Cosmo stesso – proprio per questo, si continuino a cantare Inni durante questo movimento circolare, imitando così le Potenze Astrali), gettando orzo(evitiamo chiaramente in questo rituale di gettare sale a terra) e pronunciando, ad ogni ritorno al punto di partenza, la formula “Εκάς, Εκάς, εστέ βέβηλοι! stiano lontani tutti i profani/impuri/non devoti”, aspergendo anche l'area con l'acqua delle purificazioni, e solo alla fine dire Χερνίπτεσθε, “voi siate purificati” in relazione a tutta l'area.
Se possibile, soprattutto in luogo esterno, meglio anche posizionare la corda di lana rossa (da fare subito dopo la delimitazione orzo, e subito prima del Χερνίπτεσθε finale)- azione non strettamente necessaria se ci si trova già in un luogo sacro; necessaria in un luogo completamente 'profano'.

[Nota: Durante la deambulazione sarebbe meglio continuare il canto del Peana, ma si può anche recitare la formula in forma di 'cantilena'. Recitandola solo ai ritorni al punto di partenza, sarebbe meglio perché si avrebbero 3 recitazioni della formula e 3 canti del Peana, assai simbolico!]






3. Deposizione offerte e canto del Peana
A questo punto, si deve deambulare in senso orario intorno all' albero portando le offerte. Prima si porta il cesto dell'orzo l'acqua delle purificazioni(la donna porta il cesto con l'orzo- e l'uomo l'acqua delle purificazioni), e poi a seguire, con altri giri le altre offerte, cantando il Peana ad Apollo:

(Φοίβε Θεέ, άναξ πυρφόρε
τριποδηλάλε ξανθέ τοξευτά
Άπολλων Θεέ, μάντη δαφνηφόρε
Δαίμον καθάρσιε και αύξητα
Εσένα κάλουμε Εσένα υμνούμε
Πύθιε Λατώε Παίαν κοσμηιτά)
I giri dovrebbero essere preferibilmente 1, 3 o 9 (in ogni caso sempre un numero dispari). Le offerte si posano ai pieni dell'albero. Se non ci sono altri partecipanti si depone già da ora l'acqua lustrale fuori dall'area sacra. Chi conduce il rituale si pone quindi davanti all'albero assieme a chi partecipa, sempre rivolti ad est.

4. Proskynesis
A questo punto si salutano gli Dei con uno dei seguenti gesti:
- braccio destro sollevato (mano all'altezza della spalla, oppure completamente sollevato) e palmo del tutto aperto e rivolto verso l'esterno, e/o rivolto verso la divinità (questo è il più comune e, in un certo senso, d'avvicinamento, d'incontro);
- Il devoto si avvicina all'oggetto di devozione e si porta la mano destra alla bocca, in un gesto rituale indicativo del bacio come forma di saluto alla divinità (proskynein- da kynein, baciare: salutare con un bacio)- qualcosa di molto simile all'adoratio della Tradizione Romana: "gli uomini sono baciati da coloro che li salutano; ma per gli esseri divini, dal momento che Essi sono molto al di sopra e non è giusto toccarli, sono onorati con il nostro compiere la proskynesis per Loro."

A questo punto, si deve dire "Εὐφημεῖτε εὐφημεῖτε- state in silenzio e pronunciate solo parole di buon auspicio".

5. Purificazione dei partecipanti (se si è solo in due, ovviamente questa parte non c'è)
Il celebrante fa disporre i partecipanti attorno all'area sacra, senza farli entrare ancora nell'area delimitata purificata. Dopo che saranno disposti in semicerchio e rivolti ad Est, l'officiante passerà in senso orario con il vaso delle purificazioni, purificando i partecipanti. I partecipanti si lavano mani e viso con l'acqua dal vaso e poi vengono aspersi con il ramoscello d'ulivo dall'officiante che dice: Xερνίπτου!
Dopo esser stati purificati, anche gli altri partecipanti accedono all'area sacra (uno alla volta, in modo graduale, non appena vengono purificati), facendo attenzione ad entrare col piede destro.

A questo punto entrambi gli officianti gettano manciate di orzo sulla trapeza e in direzione dei partecipanti, sempre in senso orario.

6. Frasi rituali e accensione del Fuoco per le offerte
Se non ci sono altri segni, si procede all'aspersione delle offerte con l'acqua purificata, e dopo si depone l'acqua lustrale fuori dalla zona delimitata e, camminando sempre in senso orario, si torna di fronte alla trapeza. Poi si prendono delle manciate di orzo e sale e si gettano sulla trapeza, le offerte, l'altare sul e circolo dell'area consacrata.
Si conclude con la domanda "Τίς τῇδε- chi è presente?"
cui si risponde (in greco o in italiano):
"πολλοὶ κἀγαθοί- molte e buone persone"
- fine delle preparazioni.



Saluto iniziale
La donna con la brocca riempie la phiale al celebrante (brocca e phiale vanno sempre tenute con la mano destra; la sinistra sollevata per la preghiera e/o saluto. La phiale è sempre da riempire completamente). Dire insieme: "ὦ θεοὶ καὶ θεαί, καὶ ἑστία πατρῴα, καὶ δαίμονες οἱ κατέχοντες τοῦτον τὸν τόπον, χαίρετε!". Si ripete il χαίρετε mentre si versa la libagione.
(E' possibile aggiungere la recitazione dell'Inno a tutti gli Dei che apre la raccolta Orfica o l'Inno a tutti gli Dei di Proclo).


Saluto ed omaggio a Dionysos
Si saluta il Dio, si consiglia l'offerta di storace e si recita l'Inno orfico a Dioniso.Dunque si effettua una libagione completa d'acqua e miele.


Saluto ed omaggio alle Ninfe
Si salutano le ninfe e le si portano le offerte (intrecciare la lana rossa, appendere gli oscilla, etc.). Recitazione dell'inno orfico alle Ninfe e libagione completa di acqua e miele.


Chiusura:
Concludere con il saluto iniziale a tutti gli esseri divini e si versa una libagione completa conclusiva.
[Anche in questo caso si può recitare anche l'Inno a tutti gli Dei che apre la raccolta Orfica o l'Inno a tutti gli Dei di Proclo].

γένοιτο


Lasciare le primizie nel luogo dove si è svolta la cerimonia, e consumare il resto delle offerte (pani e focacce) in un lieto banchetto fra i partecipanti, rimanendo all'interno dell'area consacrata (in tal modo, si tratta di un banchetto sacro, perciò si devono continuare ad evitare parole di cattivo auspicio e pensieri 'umani') e continuando a meditare sulla divinità cui è stato dedicato il Rito. Infine, si esce dall'area consacrata senza mai voltare le spalle all'altare/trapeza (in questo caso all'albero), con un ultimo saluto rituale, di congedo, alle divinità invocate.
 

INNI (Orfici) (link Inni in greco e in italiano)

a Hekate (1)
a Dioniso (30)
alle Ninfe (46)

MATERIALI (da usare esclusivamente per il culto, mai per usi profani)

-acqua di fonte
- orzo
- anfora per le libagioni
- phiale
- cesto per il pane
- vaso per le purificazioni
- acqua di fonte e miele per le libagioni
- pane al latte e/o miele
- ramo e foglie di alloro
- (minimo) tre corone d'edera (una per l'offerta, due per i celebranti)
-lana rossa, corda intrecciata, eventuali oscilla e maschere dionisiache.